La cellulite, scientificamente nota come Pannicolupatia Edemato Fibrosa o Fibrosclerotica (PEFS), è un’alterazione cutanea dell’ipoderma, strato di tessuto adiposo sottocutaneo o pannicolo adiposo, legata alla ritenzione idrica che, per via delle irregolarità (avvallamenti o buchi visibili) con cui appare la pelle delle persone che ne soffrono, dà origine al tipico aspetto “a buccia d’arancia”. Questa patologia, tende ad insorgere a seguito della degenerazione della microcircolazione del tessuto costituito da adipociti (cellule adipose) con, a carico dei vasi sanguigni, dell’ipoderma e del derma, conseguente alterazione delle funzioni metaboliche. Le calorie degli alimenti sono strettamente collegate al funzionamento dell’ipoderma che è considerato la riserva energetica dell’intero organismo. Anche in funzione della costituzione di un soggetto, il bilancio di assorbimento dei grassi può essere positivo o negativo; quando negativo, attraverso il completo riassorbimento dei grassi, permette di ristabilire il bilancio delle calorie, quando positivo, di accumulare i grassi.
Il primo fenomeno è noto come Lipolisi, ossia la beta ossidazione e biosintesi degli acidi grassi mentre il secondo viene identificato sotto il nome di Lipogenesi o Liposintesi, ovvero l’unificazione di acidi grassi convertiti successivamente in lipidi. Molte sono le cause che danno origine a questa patologia, spesso dipendente da vari fattori che si sommano fra loro. La comparsa della cellulite, perlopiù imputabile a cause di origine ormonale e vascolare, naturalmente aggravate dall’andamento di una routine o da veri e propri stili di vita non sani ed equilibrati, caratterizzati da sedentarietà, stress, cattive abitudini alimentari e comportamentali, patologie particolari o assunzione di farmaci. Questa patologia interessando in larga misura le donne, risulta essere maggiormente visibile su zone particolarmente sensibili all’attività dell’estrogeno e del progesterone quali cosce, glutei e fianchi/pancia ma, può manifestarsi anche nel genere maschile. La prevalenza di un determinato fattore su un altro nel causare il disturbo in questione varia da persona a persona favorendo la comparsa di edema e infiammazione. Il compito del sangue e dei capillari è quello di irrorare il tessuto adiposo ma, in condizioni alterate quali assenza di corretti scambi metabolici, negativa microcircolazione della massa adiposa e irregolare diffusione dei trigliceridi (molecole del grasso), l’evoluzione della cellulite decorre attraverso quattro stadi in
ordine di gravità. Nella fase iniziale, caratterizzata da edema, si nota un ristagno della parte liquida del sangue o plasma che trasuda a causa di un’insolita permeabilità dei vasi e della loro parete, questa fase è reversibile con buoni risultati. Successivamente i fenomeni che caratterizzano la fase precedente tendono ad aumentare con la presenza di tossine e a diventare visibili attraverso sostanziali cambiamenti della pelle quali il colorito che impallidisce, la consistenza che diventa dura e ipodermica. Nel penultimo stadio gli scambi a carico del metabolismo vengono ulteriormente resi difficili dalla formazione di micro noduli che, intaccando il tessuto connettivo, lo rendono non omogeneo al tatto ed alla vista. Infine, nell’unico stadio considerato irreversibile, le dimensioni dei micro noduli aumentano fino all’essere considerati macro noduli, facilmente riconoscibili al tatto e, in risposta all’infiammazione in atto, con anomala formazione di tessuto connettivo-fibroso che causa dolore. Come per gli stadi, esistono anche diversi tipi di cellulite: I soggetti allenati o
comunque in buona forma fisica hanno una muscolatura tonica poco mobile e possono soffrire di quel tipo di cellulite dura e dolorosa localizzata su ginocchia, cosce e glutei conosciuta come cellulite compatta e principalmente caratterizzata dalla formazione e presenza di smagliature (dovute alla rottura delle fibre elastiche che crea una vera e propria lacerazione superficiale del derma) sulle zone colpite. La cellulite molle o flaccida è tipica in persone di mezza età che hanno sviluppato un tessuto di tipo ipotonico o in soggetti che subiscono continui e repentini cambiamenti di peso, “fluttua” durante la deambulazione oppure passa dalla stazione distesa a quella eretta.
La cellulite edematosa,è spesso associata a quella compatta e rappresenta lo stadio finale della degenerazione; conferendo ai tessuti un aspetto gonfio e spugnoso (a causa del ristagno di liquido dei glutei e del bacino), tende ad essere molto dolente al tatto e spesso si avverte dolore anche spontaneamente. Inizialmente si manifesta solo con un senso di pesantezza e di tensione agli arti inferiori ma successivamente si cronicizza con insufficienza venosa e gonfiori tali da lasciare un incavo persistente sulla pelle quando si pratica la digitopressione.